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Saluto al 26° Congresso del Partito Comunista Operaio – per la Pace e il Socialismo (Finlandia)

Comunicato dell’Ufficio Politico del Comitato Centrale del Fronte Comunista

di Fronte Comunista
02/06/2025
in Estero
Home Estero

Al Presidium e ai delegati del 26° Congresso del

Partito Comunista Operaio – Per la Pace e il Socialismo (Finlandia)

Cari compagni,

Il Comitato Centrale e l’Ufficio Politico del Fronte Comunista, esprimendo la volontà e la voce di tutto il nostro Partito, vi rivolgono un fraterno saluto in occasione del vostro 26° Congresso.

Oggi il proletariato e gli strati popolari di ogni continente attraversano una fase storica in cui la crisi del capitalismo degenera apertamente nella guerra imperialista, in un’escalation bellica che coinvolge sempre più regioni, dall’Ucraina al Medio Oriente, dal confine indo-pakistano a vaste regioni africane, fino all’area indo-pacifica e alla penisola coreana. Anche quando i proletari non sono inviati a combattere e morire sui fronti di guerra per gli interessi dei loro sfruttatori, vengono comunque sottoposti a un costante peggioramento della loro vita materiale e spirituale. I salari già bassi vengono erosi dall’inflazione, sanità, istruzione e servizi pubblici vengono smantellati, la spesa sociale viene tagliata. L’UE e la cricca guerrafondaia che la dirige hanno stabilito di sottrarre al soddisfacimento dei bisogni reali dei proletari enormi risorse da destinare al riarmo, ad esclusivo vantaggio dei monopoli dell’industria militare. Ogni tentativo di resistenza a questi piani subisce la repressione e il controllo polizieschi, anche in via preventiva.

La guerra in Ucraina e il conflitto tra il blocco imperialista USA-UE-NATO – con tutte le contraddizioni interne tra gli stessi alleati – e la Russia capitalista alimenta la corsa al riarmo generalizzato e alla militarizzazione non solo dell’economia, ma anche dell’intera società. L’economia di guerra genererà profitti smisurati per i monopoli dell’industria militare, aggravando al contempo lo sfruttamento della classe operaia e determinando un ulteriore impoverimento delle masse popolari. Inoltre, l’imposizione di queste politiche antipopolari si accompagna, nell’UE ma non solo, a un’involuzione reazionaria e autoritaria dello Stato borghese pericolosamente simile al fascismo, con la quale vengono fortemente limitati o addirittura soppressi i diritti politici e sindacali della classe operaia insieme alle stesse libertà formali della democrazia borghese.

Il panorama internazionale è segnato dalla crescente concorrenza tra paesi imperialisti per la supremazia all’interno del sistema capitalistico mondiale e dalla tendenza alla polarizzazione in blocchi coagulati intorno ad una potenza egemone. La crescente competizione tra potenze e blocchi imperialisti, con il ricorso sempre più frequente alle armi come strumento di risoluzione delle dispute, accresce il rischio di una guerra generalizzata e di uno scontro diretto tra potenze nucleari, con conseguenze catastrofiche per l’intera umanità e per il pianeta. Il cosiddetto “mondo multipolare”, sostenuto da Russia e Cina come alternativa all’egemonia degli USA e, in subordine, dell’UE, non rappresenta una soluzione per la pace e la cooperazione tra i popoli, ma solo la rivendicazione di un riassetto del dominio imperialista a favore delle potenze emergenti. Appoggiare un blocco o l’altro nella loro competizione non significa lottare contro l’imperialismo o il fascismo, ma subordinare la classe operaia agli interessi dei suoi sfruttatori. Le armi non vanno impugnate per uccidere i proletari di altri paesi, ma per colpire il nemico di classe.

Assistiamo in questi giorni all’intensificazione della criminale offensiva genocida condotta dallo Stato fascista e sionista israeliano ai danni del popolo palestinese nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania che vede la complicità piena degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, corresponsabili nel genocidio. Dietro questa complicità vi sono cinici interessi concreti del capitalismo USA e UE per  sfruttare le risorse energetiche della regione e, più in generale, trarre vantaggio dalla collocazione strategica del Medio Oriente, crocevia di rotte commerciali, energetiche e di comunicazione. Il rischio che il conflitto coinvolga ulteriori potenze, regionali o globali, è molto elevato. Denunciamo apertamente i crimini di guerra commessi da Israele e la responsabilità dei governi degli Stati Uniti, dell’UE e dei paesi membri, ribadendo la nostra incondizionata solidarietà alla resistenza palestinese, che ha pieno diritto a lottare contro l’occupante israeliano con ogni mezzo necessario fino alla completa liberazione.

Saluto al 26° Congresso del Partito Comunista Operaio – per la Pace e il Socialismo (Finlandia)

Oggi, la classe operaia finlandese e il vostro Partito stanno vivendo in prima persona gli effetti dell’ingresso del vostro paese nella NATO, un’alleanza imperialista il cui carattere guerrafondaio e reazionario è certificato dalle guerre d’aggressione scatenate nei suoi 76 anni di esistenza e dall’ininterrotta espansione verso Est con finalità ostili alla Russia. Con l’ingresso nel Patto Atlantico anche per la Finlandia si prospetta un incremento delle spese militari inevitabilmente a discapito delle condizioni materiali della classe operaia. A tale offensiva rispondiamo con una parola d’ordine chiara e netta: lotta per l’uscita unilaterale dei nostri Paesi da NATO ed UE, istituzioni imperialiste che fanno del riarmo e della guerra il loro asse strategico e dell’anticomunismo la loro ideologia di supporto.

Compagni, il capitalismo è alla sua fase terminale, quella dell’imperialismo e della rivoluzione proletaria. Le condizioni oggettive per avviare un processo rivoluzionario esistono già, ma occorre costruire le condizioni soggettive, cioè un Partito Comunista che sia forte, saldo nei principi marxisti-leninisti, ideologicamente autonomo e impenetrabile dall’ideologia borghese, radicato nella classe operaia, pronto ad affrontare qualsiasi situazione con qualsiasi mezzo essa richieda. Solo così è possibile contrastare imperialismo e fascismo, opportunismo e revisionismo. Solo così è possibile guidare la classe operaia e i ceti popolari a rovesciare il capitalismo e lo Stato borghese per costruire la società socialista-comunista.

Per lo sviluppo dell’attività rivoluzionaria è essenziale rafforzare la cooperazione e il coordinamento fra partiti fratelli. L’internazionalismo proletario non deve limitarsi alle dichiarazioni di solidarietà, ma deve concretizzarsi in elaborazioni teoriche e strategie condivise che diano origine a campagne, iniziative e azioni comuni e coordinate. Come voi, dedichiamo le nostre energie al raggiungimento di questi obiettivi. Insieme al vostro Partito siamo stati tra i fondatori dell’Azione Comunista Europea. Insieme a voi e agli altri partiti fratelli che ne fanno parte, ci sforziamo di dare il nostro contributo militante all’affermazione dei nostri ideali nei nostri rispettivi paesi, in Europa e nel mondo. Perciò, auspicando legami sempre più stretti tra i nostri Partiti, vi auguriamo che il 26° Congresso porti risultati fecondi e nuovi successi, rafforzando la nostra battaglia comune per l’emancipazione proletaria e la costruzione della società socialista-comunista.

Viva il socialismo-comunismo!

Proletari di tutto il mondo unitevi!

Roma, 20 maggio 2025

FRONTE COMUNISTA D’ITALIA

L’Ufficio Politico del Comitato Centrale

Tag: FinlandiaMovimento Comunista Internazionale

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