Il Fronte Comunista condanna la brutale repressione scatenata dallo stato borghese colombiano e dal criminale governo di Iván Duque contro le masse lavoratrici che dallo scorso 28 aprile sono in continua mobilitazione contro una serie di riforme (fiscale, sanitaria e pensionistica) antioperaie e antipopolari.
Riforme che, insieme al complesso di politiche antipopolari e repressive promosse dal governo, mirano a caricare il peso della crisi economica e sanitaria sulle spalle delle classi popolari per salvaguardare gli interessi e profitti dell’oligarchia colombiana, dei monopoli e delle multinazionali. Sotto la pressione delle proteste di massa, la riforma fiscale è stata temporaneamente ritirata mentre era già in discussione in parlamento. Seppur sia da considerare come una mossa del governo per allentare la pressione popolare, rappresenta comunque una dimostrazione ulteriore di come solo attraverso la lotta di classe si possono conseguire vittorie e avanzamenti.
Ad oggi sono almeno 23 i manifestanti uccisi da polizia ed esercito che sparano sui manifestanti, oltre 800 feriti, più di 700 arrestati, diversi casi di violenze sessuali da parte della polizia contro donne e decine di scomparsi dall’inizio delle mobilitazioni che continuano. Tutto questo si somma alla disastrosa gestione capitalistica della pandemia che causa 500 morti al giorno, alla criminalizzazione delle lotte sociali e alla persecuzione delle organizzazioni comuniste, alla sistematica eliminazione fisica di attivisti sociali, sindacalisti, militanti politici ed ex guerriglieri che rappresenta nel modo più palese il tradimento dell’Accordo di Pace dell’Avana da parte del governo e dello stato borghese colombiano.
Oggi più che mai è necessario amplificare in ogni angolo del mondo il grido di ribellione che si alza da decenni dalle strade e dalle montagne colombiane. La loro lotta è un esempio per tutti i proletari del mondo nella comune lotta contro lo sfruttamento capitalistico, la repressione statale, le politiche antipopolari e antioperaie dei governi che ovunque stanno cercando ancora una volta di far pagare la crisi capitalista ai lavoratori e alle classi popolari.
Non a caso assistiamo al vergognoso e complice silenzio del governo borghese italiano che, per promuovere gli interessi dei monopoli italiani, si schiera al fianco del criminale regime antipopolare colombiano, partner della NATO e avamposto dei piani imperialisti USA-UE-NATO in Sud America.
Esprimiamo la nostra solidarietà internazionalista con la classe operaia, i contadini poveri e le masse lavoratrici della Colombia, con le avanguardie comuniste e sindacali di classe, con il Partito Comunista Clandestino Colombiano (PCCC) e la riorganizzata guerriglia delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia -Esercito del Popolo (FARC-EP Segunda Marquetalia), in lotta per rovesciare il criminale regime oligarchico-borghese e aprire la strada per una Nuova Colombia, libera e socialista.
Stop al massacro della classe lavoratrice colombiana!
Viva lo sciopero nazionale colombiano!
Proletari di tutti i paesi, unitevi!
La Commissione Internazionale del CC del Fronte Comunista