Condanniamo con forza la recente approvazione da parte del parlamento ceco di una modifica al Codice Penale che punisce con il carcere, fino a 5 anni, la “promozione dell’ideologia comunista”.
Questa stretta punitiva si inserisce chiaramente nella crociata promossa e coordinata dall’Unione Europea, che ha fatto dell’anticomunismo la propria ideologia ufficiale. In piena contraddizione con l’immagine, divulgata dalla propaganda borghese, di luogo di libertà e democrazia in contrapposizione ai “regimi autocratici”, l’UE è un recinto oppressivo dove si riscrive la storia in base agli interessi dei grandi monopoli che ne determinano le politiche, cerca di cancellare la memoria condivisa dei popoli e limita la libertà politica inventando nuove fattispecie di reati d’opinione e inasprendo le pene e la repressione della lotta di classe. Divieti, censura e repressione sono i veri “valori dell’Occidente” di cui sproloquia la dirigenza dell’UE, che intende la libertà come libertà di sfruttare brutalmente il proletariato e di opprimere i popoli.
La falsificazione antistorica retrostante questa ennesima stretta anticomunista sta nella teoria degli “opposti estremismi”, con la riduzione sullo stesso piano del fascismo e del comunismo, tesa a denigrare la gloriosa esperienza della costruzione del socialismo in Unione Sovietica e nell’Europa dell’Est, nonché a cancellare la memoria del ruolo decisivo dell’URSS, dell’Armata Rossa e dell’eroica resistenza armata antifascista, guidata dai Partiti Comunisti, nella vittoria dei popoli sul nazifascismo. Tutto ciò rappresenta una provocazione offensiva per la memoria di quanti hanno sofferto e sono caduti per mano fascista.
Già l’europarlamento si era espresso nel 2019 e, più di recente, nel gennaio 2025, chiedendo “un divieto in tutta l’UE sull’uso di simboli nazisti e comunisti sovietici”. L’attacco al Partito Comunista di Boemia e Moravia si aggiunge alle persecuzioni dei comunisti in Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia, per non parlare dell’Ucraina. La criminalizzazione dei comunisti si accompagna alla riabilitazione dei peggiori criminali del collaborazionismo fascista, che assurgono al ruolo di “padri della patria” nella propaganda dei regimi borghesi, nati dopo la controrivoluzione. È la “democrazia” su cui si fonda l’Unione Europea odierna.
L’anticomunismo fornisce la base ideologica per la conduzione della guerra contro la Russia capitalistica, delirantemente presentata come continuatrice dell’URSS quando è invece il prodotto della controrivoluzione, ma per promuovere l’economia di guerra in tutta l’UE non è sufficiente. I capitalisti avevano promesso un futuro di benessere, libertà e pace. Hanno prodotto povertà, crisi, disoccupazione, repressione e guerra, una realtà che ormai la propaganda borghese non riesce più a mascherare. Per imporre alle masse popolari l’ulteriore peggioramento delle loro condizioni di vita che inevitabilmente l’economia di guerra comporta, nuovi sacrifici in termini di bassi salari, riduzione della spesa sociale e tagli ai servizi essenziali, il capitale deve inasprire la propria dittatura, ricorrendo sempre di più all’autoritarismo e alla repressione di qualsiasi forma di lotta di classe e dissenso politico di fronte alla crisi capitalistica.
Lungo questa via, la borghesia imperialista troverà sempre i comunisti a sbarrarle la strada, poiché nessun divieto, nessuna repressione, potranno cancellare la realtà della lotta di classe e l’organizzazione rivoluzionaria della classe operaia. Non ci riuscì il fascismo, non ci riusciranno questi “eurocialtroni”!
Il Fronte Comunista esprime la massima solidarietà fraterna al Partito Comunista di Boemia e Moravia (KSCM) e al movimento comunista della Repubblica Ceca, ribadendo il nostro impegno di lotta contro ogni ipotesi di messa al bando del Partito Comunista, dei suoi simboli e delle sua ideologia in tutta l’Unione Europea e nel resto del mondo.
Il revisionismo storico, la riabilitazione dei criminali fascisti, le ulteriori strette repressive contro il movimento operaio e comunista saranno sconfitte dalla mobilitazione popolare e dalla solidarietà internazionalista: per la barbarie del capitalismo sarà la fine, sostituita dal potere operaio e dalla società socialista-comunista.