Riportiamo di seguito il testo della dichiarazione congiunta proposta dal Movimento Socialista del Kazakistan ai Partiti Comunisti e Operai (Solidnet).
I Partiti Comunisti e Operai rilevano che in Kazakistan e in Asia Centrale società francesi, britanniche e statunitensi stanno prendendo il controllo dei giacimenti di terre rare, mentre durante i vertici «UE–Asia Centrale» e «Italia–Asia Centrale» sono stati firmati memorandum per la concessione dei diritti di estrazione.
Ciò avrà enormi conseguenze per l’ambiente, l’agricoltura e le popolazioni locali, poiché condurrà di fatto alla devastazione di vasti territori che non saranno sottoposti a bonifica, oltre all’avvelenamento delle falde acquifere in una situazione di desertificazione e contaminazione radioattiva dell’area, dal momento che questi elementi vengono estratti assieme a cesio e torio radioattivi.
Un esempio è rappresentato dal disastro nel Mar Caspio, dove sono state create isole artificiali nella parte nord-orientale del mare in seguito alle attività di società americane ed europee che sono parte del consorzio NCOC; sono stati scavati canali sottomarini che hanno sollevato 20 milioni di tonnellate di terreno e provocato la fuoriuscita di petrolio e idrogeno solforato, che hanno già ucciso il 90% della biomassa. Le coste sono disseminate di carcasse di foche, pesci e gabbiani.
Il carattere predatorio e coloniale dello sfruttamento del sottosuolo è aggravato dal fatto che, in base all’accordo di condivisione della produzione, il 98% dei profitti derivanti dall’estrazione petrolifera nella piattaforma continentale del Caspio va a società occidentali appartenenti al consorzio NCOC, come Shell, ExxonMobil, Eni e altre.
Ora, per quanto riguarda l’estrazione di terre rare importanti per la produzione di armamenti, Bruxelles, Parigi e Londra stanno rimpiazzando i giacimenti di litio persi in Africa Occidentale, creando una nuova base di approvvigionamento in Kazakistan e in Asia Centrale.
A causa di trattati iniqui, il Kazakistan sta perdendo anche la propria sovranità nel settore energetico. Per esempio, vengono imposte tecnologie francesi per la costruzione di centrali nucleari. Così, con l’assegnazione di 200 milioni di euro come sovvenzione al governo del Kazakistan per lo sviluppo di infrastrutture idrauliche presso il lago Balkhash, la Francia di fatto stabilisce il proprio controllo sulle risorse idriche di quel bacino, sulle cui rive verrà costruita la prima centrale nucleare.

Questa appropriazione diretta delle ricchezze e delle risorse del Kazakistan e dell’Asia Centrale è una politica imperialista neo-colonialista. Una simile strategia porta a una crescente competizione tra le potenze capitaliste per le risorse della regione e alla spartizione dei Paesi in sfere d’influenza.
A tal proposito, ci opponiamo alla trasformazione del Kazakistan e dell’intera regione in un deserto privo di vita, a causa dell’estrazione delle terre rare e dell’imposizione alle autorità locali da parte dell’UE e della Francia di costose «tecnologie verdi» nel settore energetico, che risultano diverse volte più costose rispetto a quelle tradizionali.
Chiediamo la cessazione degli accordi vincolanti di condivisione della produzione e dei contratti di utilizzo del sottosuolo, nonché un’indagine sul disastro ambientale nel Mar Caspio causato dalle attività delle società americane ed europee.
Partiti SolidNet firmatari:
- PADS, Algeria
- Partito Comunista Brasiliano
- Partito Comunista della Danimarca
- Partito Comunista della Finlandia
- Partito Comunista di Grecia
- Partito Comunista del Kurdistan – Iraq
- Partito Comunista dell’Irlanda
- Partito dei Lavoratori dell’Irlanda
- Movimento Socialista del Kazakistan
- Partito Comunista del Messico
- Partito Comunista del Pakistan
- Partito Comunista Palestinese
- Partito Comunista delle Filippine [PKP 1930]
- Partito Comunista della Polonia
- Partito Comunista dei Lavoratori di Spagna
- Partito Comunista di Svezia
- Unione dei Comunisti di Ucraina
Altri partiti firmatari:
- Fronte Comunista (Italia)
La Dichiarazione Congiunta è aperta a ulteriori sottoscrizioni.







